Per niente facile il tema promosso dagli allievi del corso avanzato di fotografia 2.0, tenuto da Lorenzo Coppi, il cui titolo è “Potere e peccato”. Per nulla facile considerando che l’arte della fotografia si esprime con il linguaggio visivo delle cose.
Perfino il pensiero filosofico e teologico fatica ad addentrarsi nel tema e a offrire una chiara analisi delle relazioni intercorrenti tra le due entità, il potere e il peccato, la cui ricchezza interpretativa non dista molto dalle riflessioni riguardanti il bene e il male. La psicoanalisi, poi, da parte sua, ha disvelato in quali complessità della psiche individuale e collettiva sedimentano le idee di peccato e i sensi di colpa e come i prepotenti istinti di eros e di morte si divertono a comporre con loro sinfonie eterogenee, dalla ribellione ai perversi riti collettivi di espiazione, dai sogni di luminoso ingegno agli aberranti uniformismi di massa.
Ma proprio perché la fotografia si esprime con il linguaggio visivo delle cose, che siano oggetti naturali o prodotti dall’uomo, trasferisce messaggi che risuonano con più evidenza ed eloquenza di qualsiasi rigoroso concettualismo. Illustrano ciò che intendono e afferrano la mente di chiunque fermandone l’attenzione sull’oggetto raccontato, descritto, mostrato. Testimoniato.
Sono state qui utilizzate diverse forme narrative, come la simbolica, la compositiva e la documentalistica, apprese con lo studio delle discipline fotografiche di architettura, still life, ritratto e reportage.
Il risultato è un lavoro artistico su differenti situazioni e realtà, che evidenzia la presenza di una sensibilità che vibra all’unisono. Le immagini associate all’idea di potere e all’idea di peccato descrivono un mondo che esibisce i tratti dell’urgenza e che reclama che ci si interroghi su quale sia il senso del nostro esistere prima che la devastazione abbia definitivamente luogo.
Le immagini raccontano che c’è violenza in atto. C’è’ un potere dai molteplici nomi che non persegue come scopo la salvaguardia della vita e della sua preziosità, ma che esercita violenza. Violenza su esseri umani, animali, cose. Violenza sulle coscienze, sui valori culturali, sull’informazione. Violenza sui diritti fondamentali, diritto di pensiero, diritto alla verità, diritto di esistere. Diritto di non morire.
Eppure il potere potrebbe. Il potere finanziario e politico potrebbe. Il potere della società civile potrebbe. Il potere di genere potrebbe. Il potere della giustizia potrebbe. Il potere di ognuno potrebbe. Che cosa potrebbe? Salvaguardare la vita e prendersene cura. Amarla.
E’ il potere a compiere il peccato lasciando che avvenga la devastazione. Ma la coscienza etica non si arrende. La fotografia testimonia la realtà. Fotografa i caratteri di un paesaggio, ma anche i passaggi di una civiltà. Il peccato è un atto compiuto da una collettività. Anzi di più, da una civiltà, quasi come conseguenza di scelte operate, percorsi intrapresi, crimini commessi. Abbiamo ancora memoria. Il mondo presenta i tratti dell’urgenza. Vogliamo salvarlo. Vogliamo vederlo fiorire e che ogni essere goda della sua vita come un diritto e un dono.
La bellezza salverà il mondo (Dostoevskij). La salvezza è possibile. La fotografia riproduce immagini della realtà, accende o spegne colori sugli elementi contenuti, focalizza ciò che l’occhio scorre velocemente, ingrandisce per chi non vuol vedere. E intanto trasmette dolore. Dispiacere. Intanto solleva desiderio di gioia. Di bellezza. La bellezza salverà il mondo.
Il mondo può procedere verso altre direzioni. Il potere ha il potere di farlo, noi il potere di volerlo.
Josephine Nicolaci
Perfino il pensiero filosofico e teologico fatica ad addentrarsi nel tema e a offrire una chiara analisi delle relazioni intercorrenti tra le due entità, il potere e il peccato, la cui ricchezza interpretativa non dista molto dalle riflessioni riguardanti il bene e il male. La psicoanalisi, poi, da parte sua, ha disvelato in quali complessità della psiche individuale e collettiva sedimentano le idee di peccato e i sensi di colpa e come i prepotenti istinti di eros e di morte si divertono a comporre con loro sinfonie eterogenee, dalla ribellione ai perversi riti collettivi di espiazione, dai sogni di luminoso ingegno agli aberranti uniformismi di massa.
Ma proprio perché la fotografia si esprime con il linguaggio visivo delle cose, che siano oggetti naturali o prodotti dall’uomo, trasferisce messaggi che risuonano con più evidenza ed eloquenza di qualsiasi rigoroso concettualismo. Illustrano ciò che intendono e afferrano la mente di chiunque fermandone l’attenzione sull’oggetto raccontato, descritto, mostrato. Testimoniato.
Sono state qui utilizzate diverse forme narrative, come la simbolica, la compositiva e la documentalistica, apprese con lo studio delle discipline fotografiche di architettura, still life, ritratto e reportage.
Il risultato è un lavoro artistico su differenti situazioni e realtà, che evidenzia la presenza di una sensibilità che vibra all’unisono. Le immagini associate all’idea di potere e all’idea di peccato descrivono un mondo che esibisce i tratti dell’urgenza e che reclama che ci si interroghi su quale sia il senso del nostro esistere prima che la devastazione abbia definitivamente luogo.
Le immagini raccontano che c’è violenza in atto. C’è’ un potere dai molteplici nomi che non persegue come scopo la salvaguardia della vita e della sua preziosità, ma che esercita violenza. Violenza su esseri umani, animali, cose. Violenza sulle coscienze, sui valori culturali, sull’informazione. Violenza sui diritti fondamentali, diritto di pensiero, diritto alla verità, diritto di esistere. Diritto di non morire.
Eppure il potere potrebbe. Il potere finanziario e politico potrebbe. Il potere della società civile potrebbe. Il potere di genere potrebbe. Il potere della giustizia potrebbe. Il potere di ognuno potrebbe. Che cosa potrebbe? Salvaguardare la vita e prendersene cura. Amarla.
E’ il potere a compiere il peccato lasciando che avvenga la devastazione. Ma la coscienza etica non si arrende. La fotografia testimonia la realtà. Fotografa i caratteri di un paesaggio, ma anche i passaggi di una civiltà. Il peccato è un atto compiuto da una collettività. Anzi di più, da una civiltà, quasi come conseguenza di scelte operate, percorsi intrapresi, crimini commessi. Abbiamo ancora memoria. Il mondo presenta i tratti dell’urgenza. Vogliamo salvarlo. Vogliamo vederlo fiorire e che ogni essere goda della sua vita come un diritto e un dono.
La bellezza salverà il mondo (Dostoevskij). La salvezza è possibile. La fotografia riproduce immagini della realtà, accende o spegne colori sugli elementi contenuti, focalizza ciò che l’occhio scorre velocemente, ingrandisce per chi non vuol vedere. E intanto trasmette dolore. Dispiacere. Intanto solleva desiderio di gioia. Di bellezza. La bellezza salverà il mondo.
Il mondo può procedere verso altre direzioni. Il potere ha il potere di farlo, noi il potere di volerlo.
Josephine Nicolaci
POTERE E PECCATO
In mostra a partire da mercoledì 21 giugno le immagini realizzate dagli allievi del master e del corso annuale di fotografia 2.0
In accordo con il docente Lorenzo Coppi, gli allievi hanno sviluppato un lavoro fotografico sul tema del potere e peccato, ricorrendo alle discipline e alle tecniche apprese durante il corso.
FOTOGRAFIE DI:
Ana Camelia Popa | Anna Pilla | Dana Alic | Debra Melodoro | Giulia Trovato Cartafauza | Maria Teresa Lombino | Marjan Moghaddam | Roberto Reita | Stefano Kewan Lee | Vincenzo Forleo | William Genovese.
La mostra rimarrà aperta dal 22 giugno al 21 luglio 2017
Orario apertura mostra: dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 19
Vernissage offerto da
In accordo con il docente Lorenzo Coppi, gli allievi hanno sviluppato un lavoro fotografico sul tema del potere e peccato, ricorrendo alle discipline e alle tecniche apprese durante il corso.
FOTOGRAFIE DI:
Ana Camelia Popa | Anna Pilla | Dana Alic | Debra Melodoro | Giulia Trovato Cartafauza | Maria Teresa Lombino | Marjan Moghaddam | Roberto Reita | Stefano Kewan Lee | Vincenzo Forleo | William Genovese.
La mostra rimarrà aperta dal 22 giugno al 21 luglio 2017
Orario apertura mostra: dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 19
Vernissage offerto da