Holga e le altre...
fotografie di Candido Baldacchino
da phlibero dal 18 dicembre al 10 gennaio 2013 dal lunedì al venerdì dalle 16.00 alle 19.00
"Le immagini rarefatte di Candido Baldacchino, lontane dall’asserire, suggeriscono molteplici percezioni del paesaggio. Visioni simultanee colgono la città in un’atmosfera di frammenti forse onirici. Spazi pieni ma allo stesso tempo vacui. Vetrine soffocate dai loro cristalli riflettenti, l’apparire e lo scomparire delle folle sulla piazza, passanti trasfigurati dal movimento delle scale mobili: un andare di ombre verso la luce. Gocce d’acqua su un parabrezza percorrono i margini della città dove si accatastano i materiali che la potrebbero costruire. Su un candido capannone industriale campeggia un solido e nerissimo vendesi. Campi arati, cascine, uno spaventapasseri punteggiano il paesaggio rurale della pianura intravisto sotto un sole troppo forte o una brina troppo gelida e poi Coasts: quindici scatti scelti di Holga, la toy camera più famosa al mondo, magistralmente stampati su carta cotone."
Caterina Franchini
Candido Baldacchino
"Il fotografo torinese Candido Baldacchino si è affermato sulla scena internazionale come cultore della "fotografia povera", l'alternativa al tecnologico scatto digitale, che si serve di macchine fotografiche vecchiotte, meccaniche, con rullino, che funzionano soltanto manualmente ma esigono di essere usate con il cuore più che da un gesto. Baldacchino, ormai da anni nel suo nomadismo artistico ha scelto come compagna la Holga, toy camera di plastica molto diffusa in Cina negli anni '80 per il suo basso costo. Holga ora è oggetto di culto per chi preferisce alla puntualità digitale la casualità dello scatto con vignettature e sfumature. Queste imperfezioni, dovute al fatto che la macchina va sigillata con carta gommata per impedire il passaggio della luce, imprimono personalità alle immagini..." Irene Cabiati
"Le immagini rarefatte di Candido Baldacchino, lontane dall’asserire, suggeriscono molteplici percezioni del paesaggio. Visioni simultanee colgono la città in un’atmosfera di frammenti forse onirici. Spazi pieni ma allo stesso tempo vacui. Vetrine soffocate dai loro cristalli riflettenti, l’apparire e lo scomparire delle folle sulla piazza, passanti trasfigurati dal movimento delle scale mobili: un andare di ombre verso la luce. Gocce d’acqua su un parabrezza percorrono i margini della città dove si accatastano i materiali che la potrebbero costruire. Su un candido capannone industriale campeggia un solido e nerissimo vendesi. Campi arati, cascine, uno spaventapasseri punteggiano il paesaggio rurale della pianura intravisto sotto un sole troppo forte o una brina troppo gelida e poi Coasts: quindici scatti scelti di Holga, la toy camera più famosa al mondo, magistralmente stampati su carta cotone."
Caterina Franchini
Candido Baldacchino
"Il fotografo torinese Candido Baldacchino si è affermato sulla scena internazionale come cultore della "fotografia povera", l'alternativa al tecnologico scatto digitale, che si serve di macchine fotografiche vecchiotte, meccaniche, con rullino, che funzionano soltanto manualmente ma esigono di essere usate con il cuore più che da un gesto. Baldacchino, ormai da anni nel suo nomadismo artistico ha scelto come compagna la Holga, toy camera di plastica molto diffusa in Cina negli anni '80 per il suo basso costo. Holga ora è oggetto di culto per chi preferisce alla puntualità digitale la casualità dello scatto con vignettature e sfumature. Queste imperfezioni, dovute al fatto che la macchina va sigillata con carta gommata per impedire il passaggio della luce, imprimono personalità alle immagini..." Irene Cabiati