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ph-jazz
photo di : Daniel Chauvet, Maria Angela Corrias, Tiziana Formaiano, Patrizia Galliano, Fabrizio Garbolino, Hildegard Adelheid Kuss, Marta Piccichè, Ercole Saletti, Riccardo Stura, Massimo Tursi, Giorgio Vergnano.

INAUGURAZIONE SABATO 12 GENNAIO 2013 ore 18 da phlibero
apertura  dal  12 al 25 gennaio 2013 dal lunedì al venerdì dalle 16.00 alle 19.00

Il jazz è un'esperienza visiva.
E già, detto così, sembra un paradosso: un suono che necessita di essere visto.
Assistere ad un concerto di jazz è un'esperienza che prescinde dalla semplice fruizione sonora: la gestualità dei musicisti, l'intreccio dei loro sguardi, il loro stesso abbigliamento, sono tutti elementi indispensabili per godere della musica.
La stessa storia del jazz è sempre stata accompagnata da un ricco repertorio di immagini: non a caso jazz e fotografia sono due arti che hanno avuto pieno sviluppo nel XX secolo.
I personaggi mitici del jazz forse non sarebbero stati tali se non ci fossero state meravigliose fotografie a fermarli nel loro gesto creativo.
La Blue Note, etichetta storica che ha contraddistinto molta musica afro-americana, ha fatto la sua fortuna anche grazie a splendide immagini scattate da Frank Wolff, fotografo e co-fondatore dell'etichetta, realizzando copertine storiche da ammirare pienamente nel formato dell'LP.
Jazz Visions , la rassegna organizzata dal Cenacolo studi “Michele  Ginotta”, che si  snoda tra diversi comuni delle province di Cuneo e Torino (Bagnolo P.te, Bricherasio, Cavour, Osasco, Pinerolo e Saluzzo), con la direzione artistica del pianista Luigi Martinale, ha fin dall'inizio dato largo spazio alla fotografia, con il lavoro del gruppo “Click & Jazz”, coordinato da Alberto Ferrero e composto da Daniel Chauvet, Maria Angela Corrias, Tiziana Formaiano, Patrizia Galliano, Fabrizio Garbolino, Hildegard Adelheid Kuss, Marta Piccichè, Ercole Saletti, Riccardo Stura, Massimo Tursi, Giorgio Vergnano.
In questo modo è stata creata la memoria dei 27 concerti programmati nelle tre edizioni, con un archivio di immagini ormai di un certo rilievo.
La mostra allestita negli spazi di phlibero rappresenta una sintesi dell'attività dei fotografi del gruppo, con una scelta delle immagini più rappresentative che hanno fermato i suoni.
Perché il jazz è anche un'esperienza visiva.                               




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